BORE. REFERENDUM POPOLARE SULLA GESTIONE DI ACQUA E RIFIUTI, DOMENICA 30 APRILE 2017. (Leggi cronaca a fondo pagina).

BORE
Erika Martorana
II Domenica 30 aprile sarà una
giornata davvero speciale per Bore.
I cittadini saranno, infatti, chiamati
a votare per un doppio referendum
indetto dal Comune sulla gestione
in economia dell’acqua e dei rifiuti.
Il progetto sul quale il sindaco vuole
che la cittadinanza si pronunci prevede
che l’amministrazione comunale
riprenda a gestire direttamente
la distribuzione dell’acqua potabile,
revocando il contratto con
Montagna 2000. Quanto alla raccolta
e al trasporto dei rifiuti, il Comune
intende mantenere la gestione
diretta dell’attività, evitando che
sia affidata all’azienda di servizi che
l’Agenzia territoriale dell’Emilia
Romagna (Atersir) sta selezionando
tramite un maxi bando europeo
e che presto gestirà i rifiuti di tutti i
comuni della provincia di Parma,
tranne Fidenza. Per illustrare i contenuti
dei due referendum e per
spiegare i vantaggi della gestione in
economia dei due importanti servizi,
il sindaco Fausto Ralli ha di
recente incontrato la cittadinanza
all’ex Colonia Leoni. Davanti a un
centinaio di persone, il primo cittadino
ha innanzitutto precisato
che il referendum comunale è solo
consultivo e quindi il risultato non è
vincolante. «Se però vince il sì – ha
detto – l’amministrazione si sentirà
sostenuta nella propria azione e
questo darà più peso politico al Comune
nelle trattative con le controparti
(Montagna 2000, Atersir).
Se invece vince il no questo sostegno
non ci sarà, e se poi non si
raggiungerà nemmeno il quorum
(50% + 1 degli aventi diritto al voto),
vorrà dire che alla maggioranza della
popolazione questi argomenti
non interessano». Il sindaco ha
spiegato perché ritiene che la scelta
di gestire in proprio i due servizi
porterà vantaggi per tutti. Cominciando
dall’acqua, Ralli ha spiegato
che dei cinque bacini di utenza della
nostra provincia, quello gestito da
Montagna 2000 ha le tariffe più alte
in tutti i tipi di fornitura tranne una,
quella agevolata. Ma se questo è
noto da tempo, perché si pensa solo
adesso di rescindere il contratto con
il gestore? «Perché – ha spiegato il
sindaco – Montagna 2000 ha fatto
due nuove richieste, molto onerose
per il Comune di Bore: primo, partecipare
all’aumento di capitale di
Montagna 2000 (14.200 euro) e, secondo,
aumentare da 1.000 a 18.000
euro la bolletta per le utenze degli
edifici comunali e delle fontane
pubbliche, più 33.000 euro per l’in –
stallazione dei relativi contatori, per
un totale di 65.000 euro. Soldi che,
se versati al gestore, verrebbero sottratti
ad altri capitoli di spesa dell’amministrazione,
riducendo così i
servizi forniti ai cittadini».

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