BORE Erika Martorana Acqua e rifiuti? A Bore gli elettori scelgono, con un plebiscito, il «fai da te». Nel doppio referendum di domenica scorsa sulla gestione in economia dell’ac – qua e dei rifiuti, la quasi totalità dei votanti (il 96%, per l’esat – tezza) ha detto «sì» al progetto del Comune di Bore. Progetto che, lo ricordiamo, prevede, da una parte, di tornare a gestire direttamente il servizio idrico integrato, revocando il contratto con Montagna 2000; e, dall’altra, di mantenere la gestione diretta del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, evitando che sia affidato ad un’azienda di servizi esterna (quella che Atersir sta selezionando e che gestirà i rifiuti di tutti i comuni della provincia di Parma, Fidenza esclusa). Ma esaminiamo i risultati. Gli aventi diritto al voto erano 821: di questi, 437, cioè il 53,2%, hanno effettivamente votato. La percentuale dei votanti sale però al 68,5% se non conteggiamo negli aventi diritto al voto i 183 cittadini iscritti nelle liste elettorali di Bore ma residenti stabilmente all’estero: correzione legittima se consideriamo che nel caso del referendum consultivo comunale il voto all’este – ro non è previsto. In ogni caso, come si è accennato, il 96% dei 437 votanti ha votato «sì» in entrambi i referendum: 419 voti a favore a fronte di un quorum (la metà più uno degli aventi diritto) fissato a 411. Ovviamente soddisfatto il sindaco, Fausto Ralli che si è detto «particolarmente contento perché con questo voto i cittadini di Bore hanno dimostrato chiaramente di aver capito che la scelta di gestire in proprio i due servizi porterà vantaggi per tutti. Le bollette dell’acqua potrebbero in questo modo alleggerirsi, ma soprattutto potrebbero essere finalmente realizzati gli investimenti per migliorare gli impianti dell’acquedotto e di conseguenza la qualità dell’acqua erogata. Dei cinque bacini di utenza della nostra provincia, quello gestito da Montagna 2000 ha le tariffe più alte in tutti i tipi di fornitura tranne una, quella agevolata. Montagna 2000 ha fatto due nuove richieste, molto onerose per il Comune di Bore: primo, partecipare all’aumento di capitale di Montagna 2000 (14.200 euro) e, secondo, aumentare da mille a diciottomila euro la bolletta per le utenze degli edifici comunali e delle fontane pubbliche, più trentatremila euro per l’installazione dei relativi contatori, per un totale di 65.000 euro. Soldi che, se versati al gestore, verrebbero sottratti ad altri capitoli di spesa dell’am – ministrazione, riducendo così i servizi forniti ai cittadini. Tornando alla gestione in economia, invece, le bollette dell’ac – qua potrebbero alleggerirsi un po’». «Quanto ai rifiuti- ha aggiunto-, già oggi, tra tutti i comuni dell’ex Comunità Montana, siamo noi ad avere le tariffe più basse, che però potrebbero aumentare se si passasse a una società di servizi esterna, perché in un comune montano e “disper – so” come Bore la personalizzazione del servizio farebbe sicuramente lievitare i costi.