MISTERI E LEGGENDE MILLENARIE A ROCCALANZONA

di Silvia Calici

MISTERI E LEGGENDE MILLENARIE A ROCCALANZONA

Mille anni di storia accompagnano le rovine del castello di Roccalanzona ruderi che possono essere ammirati da buona parte della Valceno. Il maniero esisteva già attorno al anno mille. In particolare e citato in una pergamena del 1028, attualmente conservata nel archivio di stato di Piacenza. Tante sono le leggende nate attorno alla storia di questo maniero. In particolare si racconta, tutt’oggi di un complesso di gallerie sotterranee che permettevano, in caso di assedio, di ricevere rifornimenti alimentari e rinforzi militari, oppure di fuggire. Si dice che fossero ampi passaggi, con rivestimenti in blocci di pietra ed illuminati da torce fisse. In questi sotterranei, secondo la leggenda sarebbe stato nascosto un vitello d’oro, venerato come Deità. Con la distruzione del castello, il prezioso Simulacro sarebbe quindi perso e mai più ritrovato. Delle strutture sotterranee nel tempo, non state mai rintracciate tracce. Come in tanti altri luoghi, anche qui si parla della presenza di un “pozzo del taglio.” E, visto che fra le mura in rovina si nota un leggero avvallamento circolare, ecco che secondo alcuni questa potrebbe essere l’imboccatura del pozzo. Localmente viene poi tramandata un altra interessane ed inquietante storia secondo la quale i nobili organizzavano, nel maniero, serate danzanti,alle quali venivano inviate anche graziose contadine dalla zona. Una volta mangiato,bevuto e danzato i signori sceglievano la fanciulla con qui avrebbero trascorso la notte. E se qualcuno di loro osava rifiutare veniva gettata proprio nel”Pozzo del taglio,” profondo una quarantina di metri, conficcate sul fondo e sulle pareti, diverse spade taglienti. Per la vittima non c’era ovviamente scampo.

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