DI DON MARIO CAPPELLETI.
Anche quest’anno a Pione si celebra “nel presepio”.
Da qualche anno l’altare, e così l’Eucarestia, sono incorporati nel presepio: un aspetto insolito, se vogliamo, ma che invece propone un partecipare alla e della nascita del Salvatore in modo pieno e non di-staccato. Perché il presepe è parte non solo di una tradizione popolare ma anche è immagine di un evento unico e illuminante della Fede.
Entrare nel presepio come i pastori, le donne e gli uomini comuni che l’affollano con la loro quotidianità, le loro gioie e angosce, le loro felicità e tristezze, insomma, il loro bagaglio di vite vissute.
Nel presepio sostiamo così non come semplici spettatori ma come attori di una nascita che non è altrove ma qui e ora nelle nostre esistenze, antica e sempre nuova al contempo.
Un grazie a Mariella che anche quest’anno, come ogni anno (facendo finta di non sentire e vedere la “pesantezza” della mia “invadente” criticità) ha lavorato alacremente per alcune settimane alla realizzazione del presepe, cercando di non ripetersi. E grazie alla Comunità di Pione che l’approva e la sollecita con la sua presenza.
[Il presepe di Pione rimarrà aperto fino a domenica 4 febbraio 2018. Vi aspettiamo con gioia, augurandovi un Natale e un Nuovo Anno pieni di amore e di pace.