Nella giornata di martedì 8 gennaio abbiamo incontrato presso la sede della Regione Emilia Romagna il Presidente Stefano Bonaccini, il Sottosegretario alla Presidenza Giammaria Manghi, l’Assessore alla Sanità Sergio Venturi, il Direttore Generale settore Salute Kyriakoula Petropulakos, lo staff di presidenza Stefania Bondavalli, ai quali abbiamo sottoposto un nostro documento per la risoluzione del problema Punti Nascita mediante la loro riapertura.
Abbiamo apprezzato il clima disteso e l’atteggiamento d’ascolto, che abbiamo percepito attento e interessato.
Abbiamo ribadito che occorre risolvere una situazione incresciosa che pesa quotidianamente sulla pelle delle donne di montagna che debbono partorire e sui bambini che debbono nascere, con disagi e rischi aumentati a causa della chiusura dei punti di assistenza al parto su territori estesi 800 kmq per ciascuna provincia.
Le nostre proposte si articolano in tre step:
– Apertura di un tavolo per la modifica dell’accordo Stato Regioni del 2010 partendo dall’esperienza drammatica di questi anni di chiusura per le donne, che spesso si trovano a partorire per strada durante il tragitto e che debbono compiere ripetuti viaggi verso la pianura per semplici controlli nelle ultime settimane di gestazione.
– Nel contempo, per evitare che i tempi della politica pesino sulle donne, istituzione di una Moratoria alla chiusura dei Punti Nascita attraverso una delibera regionale di riapertura, con piena rispondenza agli standard richiesti per la sicurezza delle donne e dei medici coinvolti. Una volta riaperti, con questi standard, inoltro di nuova richiesta di deroga. In questo modo potrà essere superata anche l’attuale stato di irregolarità causato da richieste di deroga non corrette inoltrate dalla Regione.
– Mettere in cantiere una nuova progettualità che parta dai Punti Nascita riaperti per creare nuove risposte alle esigenze di natalità nelle aree interne, compatibili con i bassi numeri pur nel rispetto della piena sicurezza.
Abbiamo trovato condivisione sul primo punto, ravvisando che debba esserci un impegno comune, Regione e Governo per iniziare un percorso che porti alla revisione dei parametri del 2010.
Non abbiamo avuto al momento soddisfazione sui successivi due punti, che sono di pertinenza esclusiva della Regione.
Per questo motivo consideriamo positivo l’incontro ma non sufficiente per la risoluzione del problema e per superare questa fase di rimpalli fra schieramenti politici e fra istituzioni.
Confidiamo che la Regione tragga ispirazione da questo dialogo per essere più coraggiosa nei suoi intenti prendendo iniziative davvero nuove e decisive.
Da parte nostra proseguiamo con la nostra iniziativa volta al superamento del gioco delle responsabilità e speriamo di avere modo di interloquire anche con il Governo per spiegare le nostre ragioni e soprattutto per proporre le strade da intraprendere per addivenire alla rapida riapertura dei Punti Nascita.
A parte pubblichiamo il documento presentato dal comitato in Regione.
Il comitato Salviamo le Cicogne