MOTORVALLEY. «Ecco perché torno a Parma»: intervista ad Aldo Costa, dalla F1 alla Dallara. Gazzetta di Parma Online 07.09.19

https://www.gazzettadiparma.it/gweb/2019/09/07/news/_ecco_perche_torno_a_parma_intervista_ad_aldo_costa_dalla_f1_alla_dallara-1684251/

By Paolo Ciccarone.

Aldo Costa ha firmato in F1 24 titoli mondiali, 13 costruttori e 11 piloti, «E spero che a fine anno se ne aggiungano altri due» dice facendo gli scongiuri riferendosi alla battaglia mondiale fra Hamilton e Vettel. 

«Ho trovato in Mercedes un ambiente di lavoro sereno, fatto di gente che lavora compatta, senza correnti, polemiche o tensioni. Posso dire che quando guardo negli occhi il personale che ha finito il turno di notte ed esce dalla fabbrica o incontro quelli che stanno per fare il turno di notte, vedere nei loro occhi l’orgoglio e il rispetto per quello che ho fatto, è una soddisfazione che gratifica».

Un ambiente sereno e vincente che però lascerai per rimanere a Parma…

«Vedi, un conto è la vita reale, un altro quella della F1. Per anni ho sacrificato la mia famiglia, imposto ritmi e tensioni che loro hanno assecondato ma era il mio lavoro, la mia passione. Infatti io ho vissuto della mia passione. Non può durare a lungo, occorreva un respiro, un taglio e fare altro. In F1 per 31 anni ho affrontato sempre gli stessi problemi, monotematico al massimo. Motori, aerodinamica, prestazioni e via di questo passo. Alla Dallara si chiude un cerchio della mia vita. Avevo contattato l’ingegner mandando un mio curriculum. Non aveva posto da lui ma mi ha detto dove potevano assumermi. Sono finito all’Abarth e poi alla Minardi, Ferrari, Mercedes, e ora torno là dove credevo potesse cominciare la mia carriera. Con Dallara e anche il dottor Pontremoli ho sempre avuto un ottimo rapporto, fatto di stima e amicizia. Una persona come l’ingegner Giampaolo, con una visione del futuro, una semplicità razionale nell’affrontare i problemi, non l’avevo mai incontrato. Ora potrò occuparmi delle varie categorie, ampliare la mia mente e nel frattempo sviluppare e instradare nuovi ingegneri, tecnici bravi che devono crescere o che non hanno occasioni di trovare occupazione del motorsport. Una sfida esaltante».

Ti troveremo a giocare a carte a Varano con l’ingegner Dallara?

«Non credo proprio, non so giocare a scopone e lui se perde si arrabbia. Poi non so nulla di calcio e lui è un tifoso sfegatato del Parma. Al massimo gli chiedo se posso provare le macchine in pista, ne fanno tante, di altissimo livello e a me piace guidare».

I progetti futuri?

«A parte i vari settori delle competizioni, c’è quello della Dallara stradale che amplia degli orizzonti importanti, ci sono tante cose da fare, un turbinio incredibile di opportunità. E poi vuoi mettere la sera tornare a casa, stare con la tua famiglia, passeggiare in centro… Teatro Regio? Ci sono andato con mia madre, poi basta, magari ci torno. Mi spiace invece – ma scherzo – per British Airways che perde un viaggiatore frequente perché smetterò di prendere aerei tutta la settimana…».

Cos’ha detto il team principal di Mercedes Toto Wolff?

«Gli è dispiaciuto molto ma ha capito e anzi ha fatto in modo che la transizione avvenisse per gradi. Con Toto abbiamo corso la Mille Miglia insieme, abbiamo parlato a lungo».

Il rapporto con Hamilton come è stato?

«Incredibile, uno che pur essendo diverso da Schumacher ha lo stesso piglio. Mi chiamava a casa nei weekend, chiedeva delle cose, suggeriva soluzioni, evidenziava problemi. Io dovevo dargli risposte nel più breve tempo possibile. Un talento unico, lavorarci insieme è stato un privilegio. Altri piloti? Ho lavorato bene con Raikkonen nel primo anno del mondiale. Parla poco all’esterno, ma coi tecnici è un fiume in piena. Alonso? Non abbiamo ottenuto i risultati che lui e la squadra avrebbero meritato…».

Adesso cosa accadrà?

«Fino al 31 ottobre sarò in Mercedes, poi un breve periodo di gardening, ovvero senza poter lavorare con altro team, e qui devo dire che con Toto Wolff non c’è stato nessun problema perché sa che poteva fidarsi e ha stima di me. Poi dal 1° gennaio si comincia a Parma, anzi Varano con la nuova vita. Imparare a giocare a scopone? No, con l’ingegner Dallara non mi prendo certi rischi. Comunque, sempre forza Parma per chi non lo avesse capito…».

 
 

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