CHIESA PARROCCHIALE di San Martino Vescovo di Iggio – Pellegrino Parmense

Note tratte da www.webdiocesi.chiesacattolica.it
foto: Flavio Nespi

CHIESA PARROCCHIALE di San Martino Vescovo
Parrocchia acquisita dalla diocesi di Piacenza con atto 1/7/2003.
Festa patronale: San Martino di Tours, 11 novembre.
Edifici sacri: Chiesa parrocchiale, romanica (sec. XI).

STORIA
La fondazione della chiesa di Iggio è assai antica: essa è infatti già citata in un documento datato 1040 e conservato nell’archivio dell’abbazia di S. Salvatore di Tolla (cfr. P.M.Campi, “Dell’Historia Ecclesiastica di Piacenza”), relativamente alla donazione di alcune terre site presso la pieve di S. Martino di Iggio al monastero suddetto, da parte dell’arcivescovo di Milano Ariberto d’Intimiano. A tale data (cfr. A.D.Petrilli, “Iggio e la sua Chiesa”, in Cronache d’Arte, 1925) erano sottoposte alla giurisdizione della pieve di S. Martino le cappelle di S. Giovanni in Galla ultra montes, oggi cappella dei Volpi, di Gunda, poi dei Cavalieri di Malta, di Ceriato, di S. Genesio, ora distrutta, di S. Cristina. Quest’ultima, insieme alla cappella di Specchio, venne definitivamente assegnata alla pieve di Iggio con una sentenza papale del 1176 (P.M.Campi) dopo una lunga controversia tra la diocesi piacentina e quella parmense, che ne rivendicava la giurisdizione. Dal numero di cappelle da essa dipendenti si deduce l’importanza della pieve di Iggio nell¿XI e XII secolo; tuttavia della costruzione romanica restano scarse tracce, alcuni bassorilievi con semplici figurazioni ed un piccolo portale sul lato sinistro dell’attuale edificio. Come si apprende da un carteggio relativo alla visita Pisani del 1774 conservato all’archivio vescovile di Piacenza, in cui si parla di imponenti lavori di ristrutturazione e ricostruzione non ancora ultimati, la chiesa nel suo aspetto odierno risale appunto alla seconda metà del XVIII secolo. Nel “Registro dello stato patrimoniale della chiesa”, conservato nell’archivio parrocchiale, in una nota manoscritta dell’anno 1940 si afferma (pur senza l’avallo di documentazione) che l’edifico fu ristrutturato nel 1755. La costruzione subì poi ulteriori lavori di restauro nel 1924, durante i quali vennero riportati alla luce i bassorilievi romanici inglobati nel portale d’ingresso alla chiesa (A.D.Petrilli).

 

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