GAE. LA MONTAGNA DEI COLTELLI DI PIETRA. ESCURSIONE SUL MONTE LAMA SABATO 27 MAGGIO 2017.
A monte dell’antico abitato di Bardi, ecco una piacevole escursione che ci porterà ad esplorare il massiccio del monte Lama, uno degli angoli più belli dell’intero territorio di Bardi, dove si distende per chilometri un lento declivio ricoperto da prati e macchie di faggi, circondato da affioramenti rocciosi. Partendo da Boccolo dei Tassi, frazione di Bardi, saliremo, attraverso una folta e rigogliosa faggeta, verso la vetta del monte Lama, da cui si gode una vista magnifica sulle valli del Ceno dell’Arda e del Nure. Quest’area, in passato teatro di svariati scavi archeologici di notevole importanza, è stata sede di numerosi insediamenti umani dell’età della pietra, a causa delle qualità uniche delle rocce che la compongono e che la resero per secoli uno snodo commerciale e viario fondamentale. Anche in epoche più recenti, questo luogo ha mantenuto la sua importanza strategica come principale snodo viario di accesso allo Stato dei Principi Landi. Consigliata a chi ama gli spazi aperti e camminare nei luoghi della storia. In seguito all’escursione, i partecipanti potranno usufruire di un accesso a prezzo agevolato per visitare il Museo Archeologico della Val Ceno, sito all’interno del Castello di Bardi, dove sono esposti preziosi esempi del materiale preistorico reperito sul monte Lama.
Durata 8 ore (cammino 6 ore circa). Distanza 10 km. Dislivello In salita circa 550m.
Equipaggiamento
Calzature alte impermeabili (OBBLIGATORIE), abbigliamento da trekking a strati, con giacca protettiva e pantaloni lunghi, una maglia pesante in più, eventuale mantellina anti pioggia nello zaino. Una buona scorta d’acqua (almeno 2 lt). Abbigliamento di ricambio. Crema, copricapo e occhiali da sole, macchina fotografica, binocolo, bastoncini da trekking.
Grado di difficoltà
MEDIA DI TIPO E
Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO “E”?
Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.