Stiamo realizzando in collaborazione con il Centro Studi Valceno nuovi pannelli di cartoline d’epoca della collezione di Filippo Antoniazzi che andranno ad aggiungersi agli altri 10 in esposizione nel castello di Bardi.
Una piccola anteprina delle cartoline che stiamo scegliendo.
CARTOLINA POSTALE La cartolina postale (dal regolamento postale definita “cartolina per corrispondenza”) venne introdotta in Italia il 1 Gennaio 1874 dopo che da alcuni anni era in uso all’estero. Inizialmente per le norme Unione Postale Universale solo quelle emesse dalle amministrazioni statali potevano fregiarsi di tale appellativo. Ufficialmente nacque in Austria – Ungheria, emessa dall’Amministrazione postale di quel paese il 1° Dicembre 1869 (o il 1° Ottobre 1869?) come cartoncino postale a tariffa ridotta (il peso ridotto ne faceva una mezza lettera che giustamente richiedeva meno affrancatura). Al suo esordio in Italia la Cartolina Postale emessa dall’amministrazione postale era di formato ridotto, aveva impressa una immagine di Re Vittorio Emanuele II°, con il valore postale dell’oggetto impresso sulla cartolina. Per regolamento, da allora, sulle cartoline del Regno fu sempre impressa l’immagine reale. L’impronta con il ritratto Reale era stata scelta per evitare falsificazioni, inoltre era di un colore inedito che non assomigliava a nessun francobollo per evitare ritagli da incollare sulle buste. Nel 1875 ai fini statistici venne emessa una serie di francobolli per gli usi di franchigia (forniti gratuitamente agli uffici statali che ne dovevano fare uso). Per un periodo prefissato, questi uffici dovettero affrancare la corrispondenza con tali valori applicando la stessa tariffa dei privati e utilizzando un solo francobollo per ogni oggetto, tali invii dovevano essere regolarmente muniti di contrassegno di franchigia con la firma del funzionario mittente. Finalmente il 1° Agosto 1889 su insistenza degli editori e adeguandosi a quanto richiesto dai partecipanti dell’Unione Postale Universale, anche l’Italia introdusse nella normativa la francatura ridotta anche per le cartoline postali di produzione privata. La prima cartolina celebrativa venne preparata per il 25° della liberazione di Roma. Nel 1907 si ebbe una sostanziale modifica della normativa U.P.U. relativa al lato fronte delle cartoline per corrispondenza; l’indirizzo poteva essere scritto nella metà destra della cartolina, su cui andava applicato anche il francobollo, lasciando libero il mittente di utilizzare la parte sinistra per la corrispondenza. Nell’intento di far propaganda turistica, nel 1936 le Regie Poste tentarono anche la strada delle cartoline illustrate. Si scelsero dieci regioni italiane e di ogni regione si stamparono 12 fotografie delle città o del circondario per un totale di 120 cartoline illustrate. Realizzate con immagini monocromatiche, le fotografie dei monumenti e dei panorami non ebbero molto successo forse per lo scarso beneficio economico che ne ricavavano i rivenditori di valori bollati, interessati a vendere le cartoline illustrate di produzione privata che permettevano un maggior guadagno. Al Nord, quando gli eventi dell’otto Settembre 1943 provocarono il cambio di regime alla “Repubblica Sociale”, le cartoline postali disponibili erano praticamente solo quelle da 30 Cent. imperiale che riportavano la parola “VINCEREMO”. Durante il periodo Regno del Sud, si diedero poi alle stampe al poligrafico di Roma delle nuove cartoline della serie “Italia turrita” e anche della serie “Democratica” (furono stampate entrambe con stemma sabaudo); al Nord durante la Luogotenenza per la necessità di cartoline, come già detto, si fece approntare inizialmente una cartolina da 50 cent (stessa tariffa R.S.I.), poi dopo quasi un anno una nuova serie emessa per l’aumento delle tariffe. Queste ultime come per la precedente non si vollero stampare con lo stemma sabaudo perchè al Nord era poco gradito e, si disse, per non influenzare le votazioni del referendum. Questa modalità di stampa delle cartoline postali senza stemma venne mantenuta anche dopo la proclamazione della Repubblica; da allora le cartoline postali non riportarono più lo stemma dello Stato.
CARTOLINA ILLUSTRATA Sono cartoline con una facciata riservata ad immagini, disegni e fotografie, usate prevalentemente e tradizionalmente per auguri e saluti in occasione di ricorrenze o viaggi recanti a volte solo la firma e la data, oppure più frequentemente dei convenevoli, con un massimo di cinque parole o cinque iniziali (considerate parole complete dai regolamenti postali). Inizialmente ebbero una storia travagliata per la poca chiarezza delle normative postali; in effetti nacquero come “stampe illustrate” Non bisogna dimenticare la grande diffusione della cartolina illustrata a fine Ottocento, nel 1899 si ebbe a Venezia anche una “Esposizione Internazionale di Cartoline Postali Illustrate”. A cavallo del Novecento la cartolina illustrata divenne un fenomeno nuovo, paragonabile all’odierno internet, con cui milioni di persone si scambiavano saluti da un luogo all’altro del mondo per mostrare a chi stava a casa, per la prima volta nella storia, luoghi visitati dal turista. Altri parteciparono alle catene di corrispondenza, modalità diffusissima in tutto il globo, per il solo piacere di scambiarsi immagini esotiche da collezionare e che facevano sognare. Inoltre come non ricordare le belle illustrazioni di “art nouveau” che grandi artisti della grafica dedicarono al fenomeno delle cartoline postali?. Una annotazione da ricordare: durante la prima e la seconda guerra mondiale le cartoline illustrate con panorami erano vietate sia per l’interno che per l’estero. In Italia la cartolina postale comparve nel gennaio 1874, e solo successivamente arrivò la cartolina illustrata: la prima fu creata nel 1896 in occasione delle nozze del principe Savoia di Napoli (poi re Vittorio Emanuele III) con la principessa Elena di Montenegro e riportava sul fronte gli stemmi italo – montenegrini. La diffusione della cartolina segnò, in Italia e all’estero, l’inizio di un modo più rapido ed agile di comunicare, annullando le distanze dei luoghi più o meno lontani. Il fenomeno del collezionismo è per le cartoline illustrate piuttosto precoce, se si accredita che la prima Esposizione Internazionale di cartoline illustrate aperta alla partecipazione di tutti i paesi si sia tenuta proprio in Italia, a Venezia, nell’estate del 1899. A partire dai primi anni del 1900 la cartolina illustrata divenne quindi, anche grazie alla nascita ed al rapido affinamento delle tecniche fotografiche, uno dei principali veicoli d’informazione ed una delle più capillari testimonianze della trasformazione del paesaggio: non ha rappresentato soltanto il resoconto di un viaggio, ma ha costituito, da subito, una testimonianza storica, mirando spesso ad immortalare tanto la vita di tutti i giorni, dalle persone ai mezzi di trasporto, quanto la progressiva evoluzione di un paese o di una città in continuo cambiamento, indizio del mutamento paesaggistico, artistico e culturale. Spesso la ricchezze di questa documentazione consente di percepire e apprezzare la situazione abitativa e, in parte commerciale, secondo i gusti e le inclinazioni dei fotografi delle case editrici di cartoline dell’epoca che curavano forse più la parte tecnica che quella folcloristica; infatti, sicuramente, viene meno la identificazione della gente (spesso scarsa e anonima), ritratta, a volte in posa, nelle vecchie vie e tra le vecchie case dei paesi. Comunque questo materiale è molto utile per ricostruire e ricordare il passato quanto per capire il presente, anche da un punto di vista della memoria e dello sviluppo urbanistico.
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