Bardi Rifiuti speciali abbandonati nel Ceno, su un’area di 2mila metri quadrati

Un’area di proprietà del demanio, di circa duemila metri quadrati, nel comune di Bardi, è stata posta sotto sequestro dal gruppo Carabinieri Forestale di Parma. Nell’area interessata, sono stati rinvenuti, abbandonatati, rifiuti di varia natura. I Carabinieri, in seguito ad indagini, hanno individuato un soggetto, ritenuto il presunto responsabile dell’abbandono, il quale, nel corso del tempo, avrebbe utilizzato l’area demaniale, prossima al greto del torrente Ceno, come punto di deposito di un ingente quantitativo di rifiuti speciali, tra cui non si esclude possano esservi anche rifiuti potenzialmente pericolosi. I rifiuti individuati all’interno del sito dai militari e dal personale tecnico di Arpae si presentavano disseminati in maniera caotica sul terreno nudo, alcuni invasi e inglobati nella vegetazione spontanea, il che lasciava desumere che fossero stati abbandonati nell’area ormai da diverso tempo. Pertanto, oltre ai terreni coinvolti, sono stati sequestrati anche tutti i rifiuti rinvenuti sul posto, costituiti da mezzi pesanti, autovetture in stato di abbandono, rottami ferrosi e mezzi derivati da attività agricola (aratri, seminatrici e cisterne) oltre a materiali di risulta originati da attività edile. Nel caso le ipotesi di reato fossero confermate il soggetto individuato verrebbe ritenuto responsabile dell’illecita gestione, nonché dell’abbandono di rifiuti speciali. Come detto, il luogo sorge all’interno dell’area golenale del torrente Ceno,, per cui vanno approfonditi accertamenti finalizzati a verificare eventuali rischi di compromissione delle matrici ambientali in quanto i cumuli di rifiuti e i mezzi ammalorati sono depositati su un terreno privo di qualsivoglia superficie impermeabile, che impedisca fenomeni di percolamento all’interno del suolo e nelle falde acquifere più superficiali. Inoltre, l’ubicazione ad una distanza inferiore a 150 metri dal greto del torrente rende l’intera area sottoposta a “ vincolo paesaggistico” e un perdurare di tale contesto di degrado e abbandono rischierebbe di determinare un deturpamento delle bellezze naturali del luogo. La presenza di rifiuti a una distanza così ridotta da un corso d’acqua a regime torrentizio rappresenta anche una criticità da un punto di vista idraulico, qualora avvenissero eventi di piena improvvisi.

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